Angeli caduti, seguito di Rivelazioni

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morgandrew
view post Posted on 23/11/2008, 14:17




Non ho ancoa finito di ricopiarla tutta sul pc, ma intanto vi anticipo una parte del seguito della FF che ho già pubblicato.

Colin orbitò in un vicolo buio, sul retro di una discoteca piuttosto malfamata: Amy, una delle sue protette, l’aveva chiamato un istante prima, il suo tono sembrava piuttosto allarmato. Amy era stata la prima strega che gli era stata affidata circa dieci anni prima e la conosceva bene da sapere che non si spaventava facilmente.
Si guardò intorno: c’erano sacchi della spazzatura rovesciati e maleodoranti, qualche topo che girava qua e là, e qualche luce psichedelica che sbucava dalle fessure delle pareti fatiscenti; si chiese che ci facesse Amy lì, visto che non c’era traccia di demoni e, del resto, nemmeno di lei.
Poi sentì un lamento provenire da dietro un cassonetto e si diresse in quella direzione: Amy giaceva su un cumulo di spazzatura; non sembrava ferita gravemente ma era svenuta. Protese le mani per curarla quando sentì un rumore alle sue spalle e si voltò .
-Ben arrivato, Colin- disse una voce.
Davanti a lui c’era un uomo, sulla trentina, di bell’aspetto, capelli e occhi neri, come il colore dei suoi vestiti.
-Chi sei tu?- chiese l’angelo bianco, alzandosi, pronto a fronteggiarlo.
-Solo colui che ha chiamato qui- rispose imitando alla perfezione la voce di Amy.
-Che cosa vuoi da noi?- chiese Colin, spaventato.
-Dalla strega niente: sono qui per te-.
Colin si abbassò per afferrare il braccio di Amy ed orbitare via insieme a lei ma scoprì di non esserne capace: allora la paura si impossessò di lui.
-Chi sei?- chiese di nuovo, la voce tremante.
-Sono il tuo angelo nero- rispose l’uomo –Ma tu puoi chiamarmi Lucifer-.
L’ultima cosa che Colin vide, prima di essere trafitto da una freccia mortale, fu il ghigno malefico del suo assassino.

Le sorelle Hallywell si trovavano al P3 per sovrintendere ai preparativi per il concerto di quella sera: i Close Friends avrebbero cantato di nuovo al locale. Piper era incinta di tre mesi e aveva chiesto a Paige e Phoebe di darle una mano.
Mentre facevano una pausa e bevevano qualcosa al bar, osservarono gli addetti che stavano montando un piccolo palco: Chris davo loro una mano, Phoebe sospettava che non fosse solo per generosità d’animo quanto per la presenza di Denise, la cantante.
C’erano un pugno di altre persone fra staff del gruppo e addetti alla security. Piper fissava con disappunto un paio di ragazze.
-Che succede?- chiese Paige accorgendosene.
-E’una mia impressione o quelle due stanno fissando il sedere di Chris?- chiese.
-Così sembrerebbe- rispose Phoebe voltandosi –Che c’è di strano?-.
-Stanno guardando il mio bambino!- protestò Piper indignata.
-“Il tuo bambino” è un uomo, Piper, e anche piuttosto attraente- le ricordò la sorella.
-No, non lo è! Tecnicamente…non è ancora nato-.
-Comunque ho l’impressione che il suo…sedere…sia già stato prenotato- intervenne Paige, guardando verso Denise.
-Paige!- esclamò Piper, poi si voltò per guardare lei stessa.
I due si scambiavano occhiate, di tanto in tanto e, pensandoci bene, negli ultimi tempi aveva sorpreso Chris a bisbigliare al telefono, o sparire senza dire dov’era stato.
-Ok, ora basta!- sentenziò Piper, alzandosi e dirigendosi difilata dal figlio –Chris, ti posso parlare?- disse, poi si voltò verso le due ragazze dello staff –E voi non avete niente da fare?-.
Le ragazze si guardarono fra di loro e se ne andarono, ma non prima di aver scoccato un’altra intensa occhiata a Chris.
-Che succede?- chiese il ragazzo.
-Succede che tua madre è gelosa- spiegò Phoebe.
-Cosa?!- esclamarono insieme madre e figlio.
-Non sono gelosa! E’ solo che…c’è qualcosa tra te e Denise?-.
Chris sgranò gli occhi: non si aspettava quella domanda così diretta, non c’era abituato.
-Siamo usciti insieme…qualche volta- rispose esitante.
-L’avevo detto io!- esclamò Paige con soddisfazione.
Chris la guardò storto.
-Qualche volta?- insistette Piper.
-Piper, non credo che…- si interruppe Chris, poi si mise in ascolto –Devo andare-.
-Come sarebbe? Non abbiamo ancora finito, signorino!-.
-Sono gli Anziani: è importante- e, senza aspettare repliche, si nascose dietro un angolo e orbitò via.
 
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morgandrew
view post Posted on 8/12/2008, 15:35




Eccovi un altro pezzetto

Gli Anziani e gli angeli bianchi erano in subbuglio: quando arrivò, Chris notò che c’erano almeno una cinquantina di persone e la cosa era abbastanza insolita; sembravano tutti molto preoccupati.
Si guardò intorno alla ricerca di qualche volto familiare e, non trovandone, chiamò Leo: un istante dopo, suo padre fu accanto a lui.
-Che sta succedendo?- chiese Chris, che non lo vedeva da quando Piper era rimasta incinta.
-Sembra che qualcuna stia dando la caccia agli angeli bianchi- rispose Leo.
-Cosa?-.
-Nelle ultime due settimane ne abbiamo persi cinque, uno proprio stamattina-.
-Sapete chi è?-.
-Sappiamo solo che è un angelo nero: un paio di streghe hanno assistito alla morte dei loro angeli bianchi e hanno descritto un uomo vestito di nero con una balestra, ma non hanno saputo dire di più-.
-Com’è riuscito a mettere fuori gioco delle streghe?-.
-Non lo sappiamo- intervenne un altro Anziano di nome Peter.
–E finchè non scopriremo qualcosa di più vorremmo che tutti gli angeli bianchi restassero qui- continuò Leo.
-Stai scherzando, vero?- protestò Chris.
-Ho l’aria di uno che scherza?- rispose serio Leo.
-Non ho nessuna intenzione di rimanere qui a far niente! E poi, se questo tizia cerca gli angeli bianchi anche Paige è in pericolo: devo avvisarla-.
-Paige non è ancora un angelo a tutti gli effetti, non le abbiamo ancora affidato nessuno: non dovrebbe essere in pericolo per ora- disse Peter.
-Ovviamente il condizionale vuole dire che non ne sei sicuro- protestò ancora Chris.
-Faremo venire qui anche lei-.
-Non accetterà mai, specie ora che Piper è incinta-.
-Chris, per favore, ascoltami per una volta- intervenne Leo –Finchè non scopriremo come affrontare questa minaccia è pericoloso farsi vedere in giro-.
-Ho imparato a badare a me stesso molto tempo fa, grazie!- replicò in tono pungente –Sono una strega per metà! Se tu vuoi nasconderti qui fa pure, ma io torno giù!- concluse, e orbitò via.
-Chris!- lo chiamò Leo, inutilmente.
Alzò gli occhi al cielo e sospirò:
-Che devo fare con lui?- chiese rivolto a Peter.
-Non ne ho idea: è incosciente come lo eri tu- rispose lui.
-E’ proprio questo che mi preoccupa- replicò prima di seguire il figlio.

Chris e Leo informarono le sorelle di quanto stava succedendo e, come previsto, Paige si rifiutò a sua volta di nascondersi dagli Anziani; Leo le fece allora promettere di non orbitare almeno che non fosse assolutamente necessario, così sarebbe stato più difficile individuarla.
-Quanti sono gli angeli bianchi rimasti qui?- chiese Piper.
-Una decina, compresi tuo figlio e tua sorella- replicò Leo.
-Non possiamo lasciare da sole tutte le streghe: dobbiamo dividercele fra quelli che sono rimasti- disse Chris.
-Mi sentirei più tranquilla se tu restassi con gli Anziani- disse Piper –E anche tu- aggiunge poi rivolta a Paige.
-Neanche per sogno- replicarono i due in coro.
-Paige, tu occupati delle tue sorelle: noi penseremo alle altre streghe-.
-Dovresti portare via Wyatt- disse Chris.
-Lo farò-.
-Io vado a vedere se sul Libro delle Ombre c’è qualcosa che può aiutarci a scoprire chi è questo angelo nero- intervenne Phoebe.
-Vengo con te- disse Paige –Magari posso preparare una pozione-.
Mentre le due sorelle salivano in soffitta, Leo prese Wyatt e si apprestò ad andarsene.
-Sicuro di non voler venire?- chiese rivolto a Chris.
-Sicurissimo-.

Gli angeli bianchi ricevettero però l’ordine di presentarsi dagli anziani almeno ogni due giorni, per accertarsi che fossero al sicuro e per scambiarsi informazioni sulla situazione.
Nel mezzo di uno di questi incontri, un angelo di nome Jack piombò sulle nuvole all’improvviso, crollando sul pavimento, ferito.
-Jack! Che è successo?- chiese Leo sopraggiungendo insieme a Chris e ad altri anziani.
-Un angelo nero mi ha attaccato- spiegò ansimando –Credo sia lui-.
-Come ti ha trovato?- chiese ancora Leo mentre un Anziano lo curava.
-Ha imitato la voce di una delle mie protette e mi ha attirato in una trappola! Ha detto che ci ucciderà tutti-.
-Che aspetto aveva?- chiese Peter.
Jack lo descrisse come meglio potè, poi esclamò preoccupato:
-Vi prego, dovete aiutare Carol: potrebbe essere in pericolo!-.
-Chi è?- intervenne Chris.
-E’ la mia protetta: stava combattendo contro un demone, per questo sono andato subito quando mi ha chiamato. E’ una ragazzina, ha solo diciotto anni ed è ancora inesperta- supplicò.
-Dove si trova?- chiese Chris.
Jack gli strinse la mano e glielo mostrò: il ragazzo orbitò via.
-Chris aspetta!- gli gridò dietro Leo, ma lui era già sparito.
Chris si ritrovò nel cimitero: era buio e una leggera foschia rendeva ancor più difficile la visuale; si guardò intorno cercando di percepire, più che vedere, la presenza di qualche forma di vita, umana o demoniaca.
-Carol!- chiamò sottovoce.
Non ci fu risposta: la ragazza doveva essere molto spaventata; vide un movimento dietro una delle lapidi e andò in quella direzione: una ragazzina dai capelli castani vi si era nascosta dietro e tremava per la paura. Non appena lo vide fece un gesto con le mani, forse nel tentativo di bloccarlo, ma non funzionò.
-Ferma! Non sono un demone!- esclamò Chris, sollevato dal fatto che Carol non avesse provato invece a farlo esplodere.
-Chi sei, allora?- chiese lei.
-Mi chiamo Chris: sono un angelo bianco! Mi ha mandato Jack-.
-Jack?! Sta bene?-.
-Sì, gli Anziani lo hanno curato. Vieni, ti porto da lui- disse allungando una mano.
Carol esitò:
-Se sei davvero un angelo bianco perché non ti ho bloccato?-.
-E’ una lunga storia. Ma ora dobbiamo andare prima che arrivi quel demone a cui davi la caccia-.
La ragazza riflettè un istante sulle alternative e fece per stringergli la mano ma, in quel momento, si udì una risata che echeggiò per tutto il cimitero.
-Bene bene- disse una voce –A quanto pare non solo i morti frequentano questo posto-.
Chris e Carol si guardarono intorno e finalmente videro un giovane vestito di nero come la notte, un ghigno dipinto sul volto.
-Chi sei?- chiese Carol, troppo spaventata per fare qualunque cosa.
-Povera, giovane streghetta- la burlò lui –Non è te che voglio, ma il tuo amico- rispose.
-Sei tu che stai dando la caccia agli angeli bianchi, non è vero?- chiese Chris.
-Perspicace…d’altra parte è questo che facciamo noi angeli neri…-.
-Un angelo nero?- esclamò Carol, con voce tremante.
-Esattamente. Vedo che hai ancora molto da imparare! Potrei insegnarti molte cose ma prima lascia che mi presenti: io sono Lu-.
-Lu? Vuoi dire Lucifer?- esclamò Chris, con un misto di sconcerto e timore.
Improvvisamente ricordò quel nome, Leo gliene aveva parlato quando era bambino: ora era tutto chiaro.
-Dunque mi conosci, ragazzino- sorrise.
-Ho sentito parlare di te-.
-Beh, mi spiace non avere il tempo per conoscerci meglio ma…vedi, ho una missione da compiere…-.
Un istante dopo, una balestra comparve nella sua mano, una freccia già incoccata: si preparò a tirare ma, prima che potesse farlo, Chris la scagliò lontano con un gesto del braccio.
-Come diavolo…?!- esclamò Lu preso alla sprovvista.
Prima che potesse reagire, Chris prese la mano di Carol e orbitò via.

Pensò fosse meglio portarla dalle sorelle: Carol era talmente spaventata che aveva bisogno del conforto di altre streghe! Una volta lì, chiamò Leo.
-Cosa diavolo ti è saltato in mente di andartene via da solo?!- esclamò questi non appena si fu materializzato.
-Non mi serve la scorta!- protestò Chris, poi si rivolse alle sorelle –Credo che Carol abbia bisogno del vostro aiuto-.
Phoebe si precipitò dalla ragazza che se ne stava in un angolino, tremante.
-Vieni, tesoro, siediti- le disse dolcemente conducendola verso una delle poltrone.
-Ho scoperto chi è l’angelo nero che ci dà la caccia- continuò Chris.
-Come? L’hai incontrato?- chiese Paige.
-Ci ha attaccato poco dopo che ho trovato Carol-.
-Maledizione! Te l’avevo detto che era pericoloso farsi vedere in gito!- lo rimproverò Leo, furioso.
-Sono vivo- replicò lui, allargando le braccia.
-Sei un incosciente!-.
-Fatela finita, voi due!- intervenne Piper –Chris,stavolta sono d’accordo con tuo padre ma, visto che non gli hai dato retta, dicci cosa sai di questo angelo nero-.
-Si fa chiamare Lu, come “Lucifer” ma, ovviamente, non è il suo vero nome- spiegò –Una volta era un angelo bianco: è stato cacciato per aver ucciso un uomo in un attacco di rabbia; e da allora è diventato un angelo nero. Un po’ come la storia di Lucifero, per questo si fa chiamare così-.
-Esiste ancora nel futuro?- chiese Paige.
-No. Viene usato come spauracchio per i bambini, del tipo “se non fai il bravo arriva l’uomo nero”- fece un sorrisetto.
-Quanti angeli bianchi ha ucciso?- chiese Leo.
-Non lo so-.
-Come è stato sconfitto?- chiese Phoebe.
-Come tutti gli angeli neri, credo-.
-Avanti, devi sapere qualcosa di più, se nel futuro è stato sconfitto!- esclamò Leo.
-Non me lo ricordo!- ribattè Chris –E’ stata l’unica storia che tu mi abbia mai raccontato e avevo cinque anni!-.
-D’accordo, adesso basta!- disse Piper –Troveremo un modo. Intanto dobbiamo pensare a Carol-.
-Vorrei vedere Jack- disse timidamente lei.
-Jack sta bene, ma rimarrà con gli Anziani per un po’-.
-Non c’è qualcuno da cui puoi andare?- chiese Paige.
-Potei andare da mia zia: è una strega anche lei ma vive in Texas-.
-Ti ci porto io- si offrì Chris.
-Non so davvero come ringraziarti: se non fosse stato per te, quell’angelo nero o il demone mi avrebbero uccisa-.
-Figurati- rispose lui allungando una mano.
Un secondo dopo i due sparirono.
 
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morgandrew
view post Posted on 23/12/2008, 18:05




-Voglio sapere chi è!- gridò Lu, rivolto ad un gruppo di angeli neri.
-Come possiamo saperlo? Ce ne sono tanti di angeli bianchi- protestò uno di loro.
-Quello non era un angelo bianco! Mi ha strappato la balestra di mano con un gesto!- ribattè Lu –Comunque ormai ne sono rimasto pochi di quei bastardi, sono tutti nascosti da mammina. Non dovrebbe essere difficile scoprirlo-.
-Credo di sapere di chi parli- intervenne un altro.
-Bene, illuminami-.
-Si fa chiamare Chris Perry ma il suo vero cognome è Hallywell- spiegò.
-Hallywell, hai detto?- Lu era incredulo.
-Sì, è il figlio di una delle Prescelte e di un Anziano-.
-Interessante! Questo spiegherebbe come ha fatto! Però nessuna Prescelta è abbastanza vecchia per avere un figlio di quell’età-.
-Viene dal futuro. O almeno così dice-.
-Dal futuro? Allora per questo mi conosceva! Bene, vuol dire che ho lasciato il segno- esclamò con allegria.
-Ma anche che potrebbe sapere come sconfiggerti- insinuò malignamente l’altro angelo nero.
-Questo è vero. Sempre se si presume che io sia stato sconfitto…-.
-Che intendi fare?-.
-Quello che sto facendo da qualche settimana. Ma ho in mente qualcosa di speciale per questo angelo bianco…- rispose con un ghigno.

-Devi fare qualcosa- disse Piper.
-Riguardo a che?- chiese Leo.
-Tu e Chris: non potete continuare a bisticciare come cane e gatto-.
-E’ lui che ha sempre questo atteggiamento aggressivo nei miei confronti!-.
-E’ solo un ragazzo! Ed è tuo figlio!-.
-Sì, e mi odia- replicò lui –Per qualcosa che non ho ancor fatto. Come posso risolvere una situazione come questa?-.
-Parlagli: fagli capire che sei una persona diversa da quella che lui conosce-.
Leo sospirò:
-Dov’è ora?-.
-Di là in salotto-.
Leo si alzò e andò in salotto, seguito da Piper: Chris era lì, in effetti, ma si era addormentato sulla poltrona, la testa reclinata da un lato. Era tornato molto stanco: quel giorno si era dovuto occupare di quattro streghe rimaste senza i loro angeli bianchi. Piper sorrise, poi prese una coperta e gliela mise addosso con fare materno: quella che stava per arrivare prometteva di essere una nottata fredda.
-Credo che abbia una ragazza, sai?- disse poi sottovoce a Leo.
-Sei sicura? E chi sarebbe?-.
Mentre lo riportava in cucina, gli raccontò tutta la storia.

Due notti seguenti, dopo che la situazione sembrava essersi tranquillizzata e Lu non aveva più colpito, Chris si era finalmente concesso il lusso di distrarsi ed era uscita di nuovo con Denise: erano andati al cinema e poi a bere qualcosa in un locale.
E ora si ritrovava a guardare il soffitto della sua stanza al P3, con Denise che giaceva accanto a lui sul piccolo divano letto, la testa appoggiata sulla sua spalla.
“Che diavolo sto facendo?” si rimproverò tra sé “Come ho potuto farmi coinvolgere in una relazione quando invece dovrei pensare a Wyatt e a quel maledetto angelo nero?”.
Quando era morta Bianca aveva giurato a sé stesso che avrebbe messo da parte i suoi sentimenti personali e si sarebbe dedicato alla sua missione. E invece, a poco più di sei mesi da quel giorno, ecco che c’era ricascato!
-A cosa stai pensando?- gli chiese Denise, interrompendo i suoi pensieri.
-Che è stato uno sbaglio- sospirò lui –Ti ho detto che non resterò a lungo-.
-E allora? Non ti ho mica chiesto di sposarmi!- replicò lei con naturalezza –Stiamo bene insieme, ci divertiamo, siamo andati a letto: se te ne andrai mi dispiacerà moltissimo, ma non ti fermerò se è quello che vuoi-.
-Detto così sembra tutto molto semplice…-.
-Lo è: stiamo insieme e divertiamoci finchè possiamo, poi si vedrà-.
Chris sorrise e Denise lo baciò.
Poi si udì un rumore nell’altra stanza e Chris si alzò di scatto.
-Che succede?- chiese lei.
-Non ne sono sicuro- rispose vestendosi in fretta.
Anche la ragazza fece altrettanto, un’istante prima che Lu si materializzasse nella stanza.
-Oh, mi dispiace disturbarvi, piccioncini- disse con un ghigno.
-Ma chi diavolo sei? Come hai fatto ad entrare?- esclamò Denise spaventata.
-L’hai detto: è il diavolo- sibilò Chris, in guardia.
-Devo ammettere che l’ultima volta mi hai sorpreso: non mi aspettavo certi poteri da un semplice angelo bianco- disse –Ma ora sono preparato: ora so chi sei, Chris Hallywell-.
-Di che cosa sta parlando? Mi hai detto di chiamarti Perry- esclamò Denise.
-Te lo spiegherò più tardi- tagliò corto Chris –Ora dammi la mano-.

Prima che potesse farlo, Lu scagliò una freccia dalla sua balestra; anche stavolta, Chris riuscì ad allontanarla con un gesto della mano. Stava per scaraventare lontano anche Lu quando si accorse, troppo tardi, che l’angelo nero era orbitato alle sue spalle e stava scoccando una seconda freccia; fece per orbitare ma la freccia lo colpì alla spalla destra.
Denise gridò terrorizzata, mentre Chris si accasciava a terra.
-Non sei poi un granchè, strega!- esclamò Lu con una risata, poi si avvicinò a Denise.
-Scusa se ho ucciso il tuo ragazzo, niente di personale. Ma posso consolarti se vuoi-.
Allungò una mano verso di lei ma Chris, raccogliendo la forza chissà dove, si alzò, l’afferrò per un braccio e scomparve insieme a lei.
 
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morgandrew
view post Posted on 31/12/2008, 14:23




Chris si accasciò sul pavimento non appena comparì nell’ingresso di casa Hallywell con al fianco una Denise terrorizzata: quando si mise a gridare aiuto, le sorelle si precipitarono a vedere.
-Oh mio Dio!- esclamò Piper spaventata, precipitandosi da Chris –Leo! Vieni subito qui!- gridò poi.
-Cosa sta succedendo?- chiese Denise.
-Te lo spiegheremo dopo: ora vieni con me e siediti- cercò di tranquillizzarla Phoebe.
Leo arrivò subito dopo e si precipitò dal figlio che giaceva a terra, una mano premuta contro la spalla da dove sporgeva ancora la freccia.
-Cos’è successo?- chiese inginocchiandosi accanto a lui.
-E’ stato Lu- rispose Chris con una smorfia di dolore dipinta sul viso –E’ venuto al P3-.
Questa volta, Leo evitò di fargli la predica e si limitò a curargli la ferita, poi lo aiutò ad alzarsi e a sedersi sul divano; solo allora notò la presenza di Denise, spaventata, che aveva addosso solo una camicia bianca di qualche taglia più grande, ovviamente non sua, e non gli ci volle molto per capire.
-Chi è lei?- chiese con noncuranza.
-Si chiama Denise- rispose Chris senza guardarlo negli occhi.
-E’ la cantante del gruppo di cui ti ho parlato- spiegò Piper.
-Credo che voi due vogliate parlare un po’ da soli- disse Phoebe conducendo gli altri fuori dalla stanza; quando furono rimasti soli, Chris fece sedere la ragazza accanto a sé e cercò di trovare le parole giuste.
-Mi dispiace, non volevo che tu lo scoprissi in questo modo…- le disse.
-Che cosa? Chi era quel tizio? Chi sei tu?- chiese ancora sconvolta.
-Io…sono una strega…almeno per metà…- cominciò.
Cercò di studiare la reazione che queste parole suscitarono in Denise e, quando lei non si scompose, continuò.
-L’altra metà è più difficile da spiegare, ma è quella che mi ha permesso di arrivare fino qui e a Leo di guarirmi-.
-Una strega?- disse finalmente lei –Io…non ho mai creduto a queste cose! Da…quanto…-.
-Le streghe esistono da sempre- rispose Chris, poi fece un gesto e uno dei soprammobili dall’altra parte della stanza volò nella sua mano.
-Non è tutto- continuò mentre Denise lo guardava sconcertata –Piper e Leo sono i miei genitori-.
-Cosa? Non è possibile!-.
-Io…vengo dal futuro. Quando ti ho detto che sarei dovuto partire era a questo che mi riferivo. Piper è incinta e quando…nascerò, io dovrò ritornare nel futuro-.
Denise distolse lo sguardo e restò in silenzio per diversi minuti, cercando di assimilare tutto quello che veva appena sentito.
-Mi dispiace, te l’avrei detto, ma speravo di farlo in circostanze diverse- disse Chris dopo un po’.
-Quindi…tu puoi…andare e venire…- cominciò lei.
-Orbitare- la corresse lui.
-“Orbitare” dovunque vuoi?-.
-Sì, fra le altre cose-.
-Per esempio, anche in Italia?-.
Chris annuì.
-Allora mi sta bene- sorrise Denise, voltandosi finalmente a guardarlo.
Chris ricambiò il sorriso, poi le diede un bacio.


-Ne sei sicuro?- chiese Leo preoccupato.
-Guarda tu stesso- rispose Derryl mostrandogli lo schermo del computer –Non esiste nessuna Denise Olsen, in nessuno Stato-.
-Potrebbe aver cambiato cognome?-.
-Ho considerato anche quell’ipotesi e ho fatto una ricerca usando la foto che mi hai dato: il programma di riconoscimento facciale ha trovato questo-.
Leo guardò ancora sul monitor e vide una ragazza coi capelli colorati di varie tinte, qualche anno più giovane della Denise che aveva conosciuto il giorno prima, ma la somiglianza era notevole.
-E’ schedata per un furto d’auto, roba da poco- spiegò Derryl.
-Beh, almeno esiste- scherzò Leo un po’ più sollevato.
-Non esattamente: secondo il rapporto, è morta nel 1970-.
-Cosa?-.
-Un’overdose. Chi dovrebbe essere esattamente questa tizia?-.
-La ragazza di mio figlio- replicò Leo con un grugnito.

Lu non era sempre stato un angelo nero: un tempo, negli anni 60, si chiamava Jo, ed era stato un uomo onesto e per bene; insieme al suo socio Ben aveva una piccola concessionaria di auto, era sposato e stava per diventare padre. Quando non lavorava si dedicava al volontariato, assistendo i bambini disabili: era un uomo felice.
Fin quando un giorno aveva scoperto che Ben usava i soldi della società per giocare d’azzardo, provocando un buco nel bilancio; decise di affrontarlo sperando di risolvere la cosa amichevolmente. Ben promise di smettere ma non lo fece, così minacciò di denunciarlo.
Prima che potesse farlo, Ben modificò i bilanci della società in modo da far credere che fosse stato Jo a sottrarre i soldi, poi lo uccise con un colpo di pistola alla tempia, simulando un suicidio, con tanto di lettere dove svelava i suoi peccati.
Negli anni a venire, sposò la moglie di Jo e adottò suo figlio. Non fu mai provato che si fosse trattato di omicidio.
Fu qualche ora dopo la sua morte che Jo ricevette la visita di uno degli Anziani che, vista la sua generosità nel corso della sua vita, gli propose di diventare un angelo bianco; Peter ricordava il giorno in cui l’aveva conosciuto, fin da allora si era reso conto che quella di Jo era un’anima inquieta e aveva espresso le sue obiezioni.
Jo fece fatica ad adattarsi: non riusciva ad abituarsi all’idea di essere morto e di non poter tornare dalla sua famiglia nonostante avesse ancora un corpo. Non poteva accettare la sua morte ingiusta, mentre quello che era stato il suo migliore amico se la spassava con sua moglie quando avrebbe dovuto essere in galera.
Così aspettò, pazientemente, covando di nascosto la vendetta. Quando suo figlio compì diciotto anni e si trovò un buon lavoro, affrontò Ben. L’uomo rimase scioccato nel rivederlo dopo tanto tempo, vivo; Jo gli fece scrivere una confessione e poi lo uccise così come Ben aveva fatto con lui.
Poi si presentò dagli Anziani e raccontò loro cosa aveva fatto: quando venne a sapere che il suo destino sarebbe stato di tornare fra i morti, fuggì. Fu allora che incontrò un angelo nero, ed il suo destino fu segnato per sempre.
Questo succedeva una ventina di anni prima, raccontò Peter a Leo. Perché Lu avesse cominciato solo ora questa caccia spietata non riusciva a comprenderlo. Ma non fu questa la notizia che sconvolse di più Leo.
 
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morgandrew
view post Posted on 18/1/2009, 15:14




Denise si abituò presto all’idea che non c’era bisogno di un cellulare per mettersi in contatto con Chris, così lo chiamò semplicemente e lui comparve. La ragazza aveva un aspetto strano, indecifrabile: sembrava contenta ma allo stesso tempo preoccupata.
-Va tutto bene?- le chiese Chris.
-Non ne sono sicura- rispose lei –Insomma, una settimana fa ho scoperto che vieni dal futuro, che sei una strega e un angelo bianco, che ancora non so cosa vuol dire…- sorrise –E non so come quello che sto per dirti si potrà conciliare con questo-.
-Tu prova a dirmelo- la incoraggiò lui.
Denise sospirò poi disse:
-Sono incinta-.
Chris rimase letteralmente a bocca aperta: questa volta fu il suo turno di rimanere sconcertato, mentre cercava di comprendere le implicazioni di quanto aveva appena sentito.
-Non voglio creare problemi- proseguì lei, leggendo la confusione negli occhi di Chris –Ti ho detto fin dall’inizio ce non volevo costringerti ad avere legami-.
-Io…non so cosa dire…- riuscì finalmente a rispondere –Di tutto quello che poteva aspettarmi nel tornare nel passato,questa è davvero l’ultima cosa-.
-Dovremmo parlarne con la tua famiglia, sentire cosa ne pensano; e se loro diranno che questo bambino potrebbe creare “complicazioni”…allora abortirò-.
-No, io non volevo dire questo!- si affrettò a spiegare Chris –E’ solo che…è complicato-.
-Non dobbiamo decidere adesso: parla con i tuoi-.
-Questa volta Leo mi uccide sul serio!- esclamò il ragazzo levando gli occhi al cielo.

Quando Chris disse a Leo e Piper che voleva parlargli, da solo, aveva un’espressone talmente seria che Phoebe e Paige non poterono evitare di origliare da dietro la porta.
-Cosa succede? Hai scoperto chi è il demone che minaccia Wyatt?- chiese Leo quando vide che il figlio non accennava a parlare.
-No, non riguarda Wyatt: riguarda me-.
-Bene, allora dicci cos’è che ti preoccupa- disse Piper.
-Non so da dove cominciare…-.
-Riguarda Denise?-.
-Sì- sospirò lui, poi si decise –Mamma, Leo, sembra che stiate per diventare nonni-.
-Cosa?!- esclamarono i due in coro, guardandosi a vicenda, scioccati.
-E’ fantastico!- esclamò Phoebe piombando nella stanza, dimenticando che stava origliando di nascosto –Lo è?- chiese poi vedendo i volti della sorella e del cognato.
-No, non lo è!- replicò Leo.
-Io…non posso diventare nonna! Sto appena per diventare mamma per la seconda volta- disse Piper –Tu non sei ancora nato-.
-Lo so, ma…- cominciò Chris.
-Ma cosa?- lo interruppe Leo –Come hai potuto essere così…sprovveduto?-.
-Scusa se non sono perfetto quanto te- replicò Chris alzandosi, il tono tagliente.
-Non si tratta di essere perfetti,ma di usare il cervello-.
-Certo, come hai fatto tu che dopo aver messo incinta la mamma non ti sei fatto più vedere per tre mesi!- sibilò lui.
-Non ti permetto di parlarmi così, ragazzino!-.
-Chris! Stavolta hai esagerato- esclamò Piper.
-Scusa- mormorò a bassa voce, ma guardò Piper mentre lo diceva.
-Hai pensato a cosa succederà quando tornerai nel futuro?- chiese quest’ultima –Avrai un figlio della tua stessa età-.
-Lo so-.
-Come potremo spiegargli un domani che il bambino che gioca con lui è in realtà suo padre? Perché è ovvio che dovremo aiutare Denise ad occuparsene: dopotutto, suo figlio avrà dei poteri magici!-.
-Le ho chiesto di venire con me-.
-Cosa?- chiese Leo.
-Io non posso restare qui, sarebbe anche peggio-.
-E lei ha accettato?-.
-All’inizio no: diceva che se nel futuro avessi incontrato di nuovo Bianca…- si interruppe –Ma poi ha detto di sì-.
-C’è una cosa che devi sapere: ho chiesto a Derryl di fare delle ricerche su Denise- disse Leo.
-Hai fatto cosa?- esclamò Chris, furioso.
-Mi sembrava di averla già vista così gli ho chiesto di controllare- si affrettò a precisare per prevenire un’ulteriore reazione –Denise Olsen è morta nel 1970-.
-Cosa? E’ impossibile, Derryl si sarà sbagliato-.
-No, non si è sbagliato. Ho consultato di altri Anziani e Larry si è ricordato di lei…-.
-Quindi? E’ stata un angelo bianco o un Anziano?-.
Leo sospirò, cercando di trovare la forza di rivelare al figlio quello che, con tutta probabilità, gli avrebbe spezzato il cuore.
-No, Chris…- cominciò –E’ un angelo nero-.
 
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morgandrew
view post Posted on 7/2/2009, 15:30




-Non sta facendo effetto- disse Lu con disappunto, rivolto allo stregone che aveva di fronte.
-Tranquillo, mio impaziente amico: funzionerà- rispose questi con un sorriso dipinto sul volto vecchio e rugoso –Faccio frecce per angeli neri da prima che esistessero gli archi- aggiunse poi.
-Quanto ci vorrà perché i veleno funzioni?-.
-Difficile dirlo: per fare la dose giusta avresti dovuto dirmi età, peso e altezza del soggetto; senza queste informazioni ho dovuto improvvisare-.
Lu grugnì: odiava aspettare, sebbene avesse l’eternità davanti a sé.
-Voglio sterminare quei maledetti angeli bianchi una volta per tutte!-.
-Non so da cosa derivi questo tuo odio, ma il compito non sarà così semplice-.
-Questo non è un affare che ti riguarda: tu pensa solo a procurarmi le frecce e l’antidoto. Ho in mente qualcosa di speciale per quel mezzo angelo bianco- rise.

-Non ti credo- disse Chris.
-Lo so. Ma è la verità. Io e gli altri Anziani ne siamo certi-.
-Tu e gli Anziani- sbuffò Chris con un sorriso amaro –Voi saptere sempre tutto, non è vero? Perché non ha cercato di uccidermi se è davvero un angelo nero?-.
-Non lo so, forse sta solo aspettando l’occasione giusta-.
-Ha avuto più di un’occasione. E poi quando è arrivato Lu e ha scoperto chi sono era sconvolta!-.
-Forse è anche una brava attrice, o forse è stata riciclata e non ricorda niente: non lo so. Ma ora porta in grembo il figlio di un angelo bianco e questo potrebbe essere un problema-.
-Certo che tu una fidanzata “normale” non la trovi proprio!- scherzò Paige –Prima una fenice, ora un angelo nero…-.
Nonostante tutto, Chris si lasciò sfuggire un sorriso.
-Che cosa dovrei fare?- chiese, massaggiandosi la spalla destra, quella che era stata ferita dalla freccia.
-Non lo so. Se davvero Denise non sa di essere un angelo nero, il problema potrebbe anche non esistere-.
-Le parlerò-.
-Cosa c’è?- chiese Leo notando che il figlio continuava a toccarsi a spalla.
-Non lo so: è da stamattina che mi fa male- rispose lui.
-Fà vedere- intervenne Piper.
Chris si sbottonò la camicia e lasciò che Piper e Leo dessero un’occhiata: nel punto dove lo aveva colpito la freccia c’era un livido blu dall’aspetto poco rassicurante che sembrava diffondersi attraverso le vene del braccio.
-Cosa diavolo…?- esclamò Leo.
-Non c’era fino a qualche ora fa- disse Chris.
Leo gli posò una mano sulla spalla e provò a guarirla, ma non successe niente.
-Strano- disse –Non ho mai visto una ferita da freccia che non potesse essere guarita-.
-Può dipendere dal fatto che lui è per metà strega?- chiese Phoebe.
-Non credo: una freccia di quel tipo può uccidere chiunque abbia anche lontane discendenze con un angelo bianco-.
-Ok, vedrò se sul Libro delle Ombre c’è qualcosa per preparare una pozione che possa guarirlo-.
-Nel frattempo, noi dobbiamo parlare a Denise- disse Leo.

Quando Leo, Piper e Chris orbitarono a casa di Denise la trovarono seduta su divano, le mani strette sul ventre, piegata in due per il dolore.
-Ti senti bene?- le chiese Chris precipitandosi da lei.
-Non lo so; è da qualche minuto che sono cominciati questi dolori- rispose lei.
-Di quante settimane sei?- chiese Piper.
-Dieci-.
-Leo, puoi fare qualcosa?-.
-Ci posso provare-.
Si avvicinò alla ragazza e allungò una mano ma, un istante dopo che la luce guaritrice scaturì dalle sue dita, Denise si alzò di scatto dal divano.
-Stà lontano da me, maledetto angelo bianco!- gridò, il viso distorto dall’odio.
-Denise, che succede?- chiese Chris, avvicinandosi.
-Vale anche per te- replicò lei.
-Dev’essere il bambino. Deve aver risvegliato i suoi ricordi- spiegò Leo.
Un secondo dopo, il viso della ragazza ritornò quello di sempre e lei si guardò attorno, smarrita.
-Non so perché ho detto quelle cose: che mi sta succedendo?-.
-Te lo spiegheremo, ma prima è meglio se vieni con noi- disse Leo.
-Dove la vuoi portare?- chiese Chris.
-Dagli Anziani: una volta là cercheremo di capirci qualcosa-.
 
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morgandrew
view post Posted on 5/3/2009, 17:59




Mentre Leo e Chris cercavano di spiegare a Denise quella che forse era la sua vera natura, Peter raccolse informazioni presso i vertici degli angeli neri: anche loro, come le controparti buone, avevano i loro Anziani e capitava, seppur di rado, che Anziani bianchi e neri si incontrassero quando si trattava di discutere dell’equilibrio della magia.
Venne a sapere che Denise era stata effettivamente un angelo nero, finchè un giorno si rifiutò di uccidere una delle sue vittime predestinate del quale si era innamorata: così era stata cacciata e rimandata sulla Terra cinque anni prima; le erano stati cancellati i ricordi. Quando si svegliò era in un ospedale, convinta di essere affetta da amnesia: il dottore che la curò decise di adottarla, non avendo rintracciato nessun parente e non essendo riuscita ad identificarla, poiché le erano state modificate le impronte digitali. Da quel giorno, all’età di diciassette anni, aveva vissuto con lui e la moglie ed aveva scoperto di avere talento per la musica.
-Probabilmente non si sarebbe mai risvegliata la tua vera natura se non fossi rimasta incinta di un angelo bianco- disse Peter, lanciando un’occhiata di disappunto a Chris.
-Che cosa devo fare, ora?- chiese lei, ancora incapace di credere a quello che stava succedendo.
-Le opzioni sono due: o decidi di abortire…- continuò Peter zittendo le proteste di Chris –Oppure resterai qui fino al termine della gravidanza. Non sappiamo che tipo di poteri si possono risvegliare in te ma un angelo nero non è pericoloso senza le sue frecce; però, non potrai lasciare questo posto-.
-Quindi sarò prigioniera?-.
-Direi più un ospite-.
-E’ ridicolo!- esclamò Chris –Non potete tenerla qui-.
-Se Lu scopre chi è potrebbe portarla dalla sua parte; senza contare che il suo istinto potrebbe indurla ad uccidere il suo stesso bambino-.
-Non potrei mai farlo- protestò Denise.
-Non consapevolmente, certo- concordò Peter –Ma non possiamo correre il rischio, nè per te né per noi-.
-Non vi permetterò di tenerla prigioniera qui!- protesto Chris.
-La cosa non piace neanche a me, ma finchè non sappiamo di che cosa è capace, non abbiamo scelta- disse Leo.
-La sorveglierò io-.
-Potrebbe ucciderti-.
-Non lo farà-.
Altri due Anziani comparvero per condurre via Denise.
-Lasciatela stare!- esclamò Chris, scaraventandoli entrambi lontano con un gesto.
-Chris! Che ti prende?- chiese Leo preoccupato.
Ma il figlio non sembrava essere in sé: il viso era tirato, gli occhi spenti e febbricitanti, le labbra serrate.
-Andiamo via di qui, prima che tu faccia qualcosa di cui potresti pentirti- gli disse Leo.
-Non me ne vado senza di lei- sibilò il ragazzo.
-Chris, ti prego, fa come dice: io starò bene- lo rassicurò Denise.
Prima che potesse fare altri danni, Leo lo prese per un braccio e lo orbitò a casa Hallywell.


-Fatemi uscire! Non potete tenermi qui!- gridò per l’ennesima volta Chris, in preda all’ira.
Si trovava nella soffitta di casa Hallywell orma da due giorni, circondato da cristalli che impedivano a demoni ed angeli neri di entrare, ma anche a lui di uscire, e questo aveva aumentato il suo nervosismo; oltre a ciò, qualunque cosa ci fosse stata in quella freccia che o aveva ferito, stava mostrando i suoi effetti.
Tutto il braccio destro gli faceva male e muoverlo era diventato difficile, ed era preda a continui scatti d’ira. Le sorelle stentavano a riconoscere Chris nel ragazzo che ora passeggiava avanti e indietro come un leone in gabbia.
-Non sopporto di vederlo così- disse Piper –Dobbiamo fare qualcosa-.
-Lo so, tesoro. Ma tutto quello che abbiamo provato finora sembra che abbia avuto l’effetto opposto- replicò Phoebe –Mi fa quasi paura in quello stato-.
-Forse se gli permettessero di vedere Denise…- ipotizzò Paige.
-No,non è questo. E’ colpa di quella maledetta freccia- continuò Piper.
Si avvicinò alla porta della soffitta e fece per entrare.
-Che vuoi fare?- chiese Paige.
-Voglio entrare, che altro se no?-.
-Credi sia una buona idea?-.
-Non lo, ma devo fare qualcosa: è mio figlio- sentenziò entrando nella stanza.
Chris si immobilizzò appena la vide.
-Ciao- lo salutò lei.
-Fammi uscire. Per favore-.
-Sai che non posso. E’ per il tuo bene: qui sei al sicuro-.
-Devo vedere Denise-.
-Anche lei è al sicuro- disse sedendosi sul divanetto e facendogli cenno di fare altrettanto.
Quando le si fu seduto accanto, Piper ebbe l’impressione che fosse più tranquillo.
-Come ti senti?- gli chiese.
-Non lo so-.
-Sono due giorni che non dormi, dovresti riposarti un po’-.
-Non posso. Non so cosa c’era in quella freccia ma…il suo effetto sta peggiorando-.
Piper lo osservò meglio: il viso era pallido, gli occhi iniettati di sangue; gli toccò la fronte e sussultò.
-Mio Dio! Ma tu scotti!- esclamò preoccupata –Perché non mi hai detto di avere la febbre?-.
-Non ha importanza. Devo uscire di qui-.
-Mi dispiace, ma non posso permettertelo-.
-Cosa ti fa pensare che io non sia in grado di farlo?- replicò Chris in tono minaccioso, guardandola negli occhi.
Piper si alzò di scatto, spaventata da quel cambio repentino di atteggiamento; i due si studiarono per qualche secondo, poi Piper uscì dalla soffitta. Chris riprese a camminare avanti e indietro per la stanza, mormorando qualcosa sottovoce.
-Che sta facendo?- chiede Paige.
-Non lo so; temo che sita creando una formula magica per annullare l’effetto dei cristalli- rispose Piper.
-Credi sia in grado di farlo?-.
-Non ne ho la più pallida idea. Ma è un Hallywell…-.
 
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morgandrew
view post Posted on 10/3/2009, 18:08




Non tardarono molto a scoprirlo: nonostante avessero deciso di fare dei turni di guardia per tenere d’occhio Chris, le tre sorelle si risvegliarono contemporaneamente la mattina dopo nella soffitta, vuota.
-Cos’è successo?- chiese Phoebe.
-Deve averci fatto un incantesimo per farci addormentare- ipotizzò Piper con amarezza.
-Come abbiamo potuto essere tanto sprovvedute?- esclamò Paige.
Piper grugnì, mentre raccoglieva i cristalli ridotti a dei mucchietti mollicci.
-Non ho mai visto niente di simile- disse.
-A quanto pare hai due figli destinati a diventar dei prodigi- commentò Paige.
-Chissà se i nostri figli lo saranno altrettanto- pensò Phoebe ad alta voce.
Le sorelle la guardarono interrogativamente e lei aggiunse:
-Chris mi ha detto di avere dei cugini- spiegò.
-Beh, per ora dobbiamo pensare a trovare lui- disse Piper.
-Troppo tardi- esclamò una voce alle loro spalle.
Le sorelle si voltarono di scatto e videro Lu appoggiato ad una delle pareti; Piper alzò le braccia per farlo esplodere, ma lui la fermò.
-Fossi in te non lo farei- disse –Almeno che tu non voglia dire addio al tuo ragazzo-.
-Chris? Dov’è?- chiese.
-Al sicuro, per ora. Ma sta male…molto male- commentò con un sogghigno –E vuole tanto la sua mamma-.
-Che cosa gli hai fatto?-.
-Un veleno particolare: innocuo sulle streghe, ma micidiale sugli angeli bianchi-.
-Che cosa vuoi?- chiese Phoebe.
-Voglio parlare con quell’anziano…credo sia il padre del tuo bambino-.
-Dovremmo farlo venire qui perché tu possa ucciderlo? Scordatelo!- intervenne Paige.
-Se avessi voluto ucciderlo lo avrei fatto: voglio solo fare un accordo-.
-Non tratterà con te- disse Piper.
-Non avrà altra scelta…- sogghignò di nuovo.
Piper chiamò Leo che, un istante dopo, comparì nella stanza.
-Cosa ci fa lui qui?- chiese.
Le sorelle lo misero al corrente e gli ordinarono di rimanere dietro di loro nel caso che Lu tirasse fuori la sua balestra.
-Dov’è Chris?- chiese Leo furioso.
-Nel mio rifugio, dove non potete trovarlo-.
-Se gli succede qualcosa giuro che ti ammazzo!- sibilò.
-Dipende da te: sono qui per proporti uno scambio-.
-Che genere di scambio?-.
-Tuo figlio in cambio degli altri angeli bianchi-.
-Spiegati meglio-.
-Tu mi dici dove si sono nascosti gli Anziani con gli altri angeli bianchi e io ti do l’antidoto per guarire il ragazzo- disse mostrandogli una fialetta piena di un liquido azzurrognolo.
-Non puoi chiedermi questo-.
-Si tratta solo di decidere chi ti sta più a cuore: i tuoi colleghi…o tuo figlio-.
-Sei un bastardo!- esclamò Leo.
-Lo so- sorrise Lu.
-Io…non posso dirtelo-.
-Leo!- esclamò Piper.
-Ci sono più di duecento angeli bianchi!- protestò lui.
-Devi darci del tempo per pensare- intervenne Phoebe.
-Non ne avete molto- disse Lu, poi fece un gesto con la mano e mostrò loro un ologramma: Chris era sdraiato a terra, tremante, in preda alla febbre, e sembrava soffrire molto.
-Gli restano più o meno dodici ore di vita. Quando avrete deciso basterà che mi chiamiate: se fossi in voi, deciderei in fretta- disse prima si sparire.
-Non posso dirgli dove si trovano- disse Leo quando furono soli.
-Non puoi neanche lasciar morire tuo figlio!- protestò Piper.
-Non ne ho alcuna intenzione- replicò lui –Ma non so davvero cosa fare-.
-L’ho trovato!- esclamò Paige che stava armeggiando col pendolo –So dov’è Chris-.
-Allora andiamo a prenderlo ed eliminiamo quel maledetto angelo nero- disse Piper.
-E’ troppo rischioso- disse Phoebe –Se non riusciamo a farci dare l’antidoto sarà tutto inutile-.
-Che cosa hai in mente, allora?- chiese Leo.
-Diamogli quello che chiede- rispose Phoebe con un sorrisetto, sotto lo sguardo incredulo degli altri.

-Non pensavo avresti deciso così in fretta- sorrise Lu, stupefatto dalla chiamata di Leo.
Si trovavano entrambi sul Bridge, soli.
-Non avevo scelta…- disse Leo.
-Come mai le streghe non sono con te?-.
-E’ una mia decisione: se devo tradire gli Anziani non voglio che loro ne facciano parte-.
-Molto bene. Portami da loro, dunque-.
-Prima voglio vedere l’antidoto-.
Lu tirò fuori la fialetta e gliela mostrò.
-Come faccio ad essere sicuro che sia davvero ciò che dici?-.
-Non puoi- rispose l’altro –Così come io non ho modo di sapere se mi porterai davvero dagli altri angeli bianchi. Temo che dovremmo fidarci uno dell’altro-.
Leo esitò, poi allungò una mano:
-E sia- disse.
Lu afferrò la sua mano e poco dopo si trovarono entrambi in un piccolo boschetto; Leo lo condusse attraverso un sentiero fino a quella che sembrava una specie di baita: diverse persone andavano avanti e indietro impegnate nelle loro faccende, ignari di sue persone che li osservavano nascosti dietro una pianta.
-Io ho mantenuto l’accordo: ora dammi l’antidoto- disse Leo.
Lu tirò fuori la fialetta e gliela porse:
-Un giorno toccherà anche a te-.
Leo prese la fiale e sparì. Andò dove Lu gli aveva detto e trovò Chris che giaceva sul pavimento, in fin di vita: Il respiro era debole, il battito quasi inesistente, la febbre altissima, e non era cosciente.
Leo gli sollevò la testa e lo costrinse a bere la pozione, poi attese.


Non appena gli angeli bianchi si accorsero della presenza di Lu cominciarono a scappare spaventati, qualcuno orbitò via. L’angelo nero li seguì, eccitato all’idea della caccia; prese la sua balestra e cominciò a scagliare le sue frecce.
Ma, con sua grande sorpresa, le frecce si bloccarono letteralmente a mezz’aria.
-Che diavolo?- esclamò.
-Sorpresa!- replicò una voce di donna.
Quando si voltò, Lu si trovò di fronte Piper.
-Tu!- disse l’angelo nero.
-Credevi davvero che Leo ti avrebbe consegnato gli angeli bianchi?-.
-Non ci sono angeli bianchi, né anziani, qui: siamo tutte streghe- aggiunse Phoebe.
Lu si guardò intorno, preso alla sprovvista: una ventina di persone, per la maggior parte donne, lo stavano accerchiando, ciascuna pronta ad usare i propri poteri.
-Maledette streghe!- gridò.
-Per una volta saremo noi a salvare i nostri angeli bianchi- disse Paige.
Mentre le altre streghe immobilizzavano Lu e la sua balestra, Piper lo fece esplodere.
 
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morgandrew
view post Posted on 13/4/2009, 14:20




Leo non seppe dire quanto tempo era passato quando Chris, finalmente, aprì gli occhi: sul viso era tornato un po’ di colore e la febbre era scesa, solo il respiro era ancora affaticato.
-Come ti senti?- gli chiese Leo, aiutandolo a mettersi seduto.
-Stanco- rispose lui –Ma abbastanza bene. Che è successo?-.
-Lu mi ha dato l’antidoto-.
-Hai accettato l’accordo?-.
-Non potevo lasciarti morire-.
-Ma hai condannato a morte gli altri angeli bianchi!-.
-No, non l’ho fatto. Gli Anziani li hanno trasferiti in un altro sito; le sorelle hanno radunato tutte le streghe che sono riuscite a contattare e hanno teso una trappola a Lu- sorrise.
Chris sembrò rilassarsi ma, un istante dopo, un pensiero improvviso si fece strada nella sua mente.
-Ora ricordo!- esclamò.
-Cosa?-.
-Come è stato ucciso Lu! Dobbiamo andare dalle streghe, non possono sconfiggerlo da sole!-.
Si alzò di scatto ma ebbe un capogiro e per poco non ricadde a terra: Leo si affrettò a sorreggerlo.
-Piano, sei stato sul punto di morire, non sei in condizioni di andare da nessuna parte- disse quest’ultimo, aiutandolo a sedersi di nuovo –Piuttosto, cos’è questa storia che dici di ricordare?-.
-Lu è stato ucciso da un angelo bianco- spiegò Chris –Quando gli Anziani lo cacciarono non riuscirono a completare il rito per il riciclo così, quando Lu divenne un angelo nero, acquistò una specie di immunità al potere delle streghe. Gli anziani scoprirono che solo un angelo bianco avrebbe potuto ucciderlo, ma nessun angelo aveva un tale potere nè poteva affrontarlo senza rischiare a sua volta la vita. Quindi costruirono un’arma, un pugnale d’argento: un angelo bianco si sacrificò perché il suo spirito fosse messo in questo pugnale. Fu poi dato ad una strega perché provasse ad ucciderlo: l’idea era che lo spirito nel pugnale potesse neutralizzare Lu-.
-Cosa successe?-.
-La strega fallì e il suo spirito andò a sostituire quello dell’angelo bianco nel pugnale, rendendolo inutile; l’arma andò perduta. Per poter uccidere Lu bisogna liberare lo spirito intrappolato e, non essendoci più quello dell’angelo bianco, deve essere impugnato da un angelo perché possa funzionare-.
-Allora andiamo dalle sorelle: cercheremo il pugnale e gli faremo fare un incantesimo, poi cercheremo Lu e questa volta lo ucciderò-.
-L’incantesimo deve essere fatto nello stesso momento in cui Lu verrà pugnalato, o non servirà a niente. Devo farlo io-.
-Perché?-.
-Quanti angeli bianchi conosci che sappiano fare anche degli incantesimi?- chiese inarcando un sopracciglio.
-C’è sempre Paige-.
-Lu non sa che anche lei è per metà angelo bianco: se io fallisco, è meglio che continui ad ignorarlo o le darà la caccia-.
Leo grugnì: il ragionamento, sfortunatamente, non faceva una piega.
-Come troviamo il pugnale?-.
Un altro ricordo sembrò riaffiorare nella mente di Chris, che spalancò gli occhi:
-Ce l’ho io!- esclamò –Ho…ho ucciso io Lu!-.
-Non credo di capire- Leo era perplesso.
-Mi hai dato tu quel pugnale, dicendomi di tenerlo sempre con me! Non ho mai capitò perché me lo avessi dato- spiegò, anche lui confuso –Tu…lo sapevi!-.
-Sapevo cosa?-.
-Che sarei tornato nel passato-.
-Ok, non ho capito molto ma mi fido di te. Hai il pugnale, quindi?-.
-No, l’ho lasciato nel futuro- brontolò Chris.
-Vedo che non mi hai dato ascolto…-.
-Non lo faccio mai- sorrise lui –Comunque esiste anche qui, in questo tempo, da qualche parte-.
-Credi di poterlo evocare?-.
-Ci provo-.
Chiuse gli occhi e pensò per qualche minuto, poi rivolse il palmo della mano destra all’insù e pronunciò un incantesimo: un pugnale d’argento comparì nella sua mano.
-Ce l’hai fatta!- esclamò Leo, guardandolo con orgoglio.
-Andiamo- disse Chris –Per l’altro incantesimo mi servirà l’aiuto della mamma-.
Leo lo preso per mano e lo condusse dalle altre streghe.

Piper, Phoebe e Paige, insieme ad altre quattro streghe, avevano contattato gli Anziani per dirgli che Lu era morto e che potevano tornare a casa; gli angeli bianchi furono mandati di nuovo a svolgere i loro compiti. Quando Leo e Chris comparirono, Piper gli corse incontro.
-Grazie al Cielo stai bene- esclamò abbracciando il figlio.
-Mi serve il vostro aiuto: Lu potrebbe tornare da un momento all’altro- disse lui.
-No, Lu sta bruciando all’inferno- disse Phoebe, ridacchiando della sua battuta.
-Purtroppo on è così-.
Chris spiegò il più brevemente possibile la storia che aveva già raccontato a Leo, e che occorreva trovare un incantesimo.
-Potrebbe essere pericoloso- commentò Paige –Lo faccio io: sono per metà un angelo bianco-.
-Anche per te, è pericoloso: io sto per nascere di nuovo, ma se muori tu le tue sorelle resteranno da sole. Ma dovete aiutarmi con l’incantesimo, non lo so fare da solo-.
-Hai appena evocato un pugnale da chissà dove!- lo contraddisse Leo.
-Davvero?- sorrise Piper, orgogliosa come lo era stato Leo poco prima.
-E’ diverso. E poi non è la prima volta che evoco qualcosa, l’ho fatto anche con il Libro delle Ombre, per venire qui-.
-D’accordo, allora mettiamoci al lavoro- disse Paige.

Lu rimase stupito quando, convinto di essere stato ucciso dalle streghe, si ritrovò invece sano e salvo giù negli inferi, un po’ dolorante ma vivo; sapeva che, teoricamente, poteva essere ucciso solo da un angelo bianco, ma non aveva mai potuto verificarne la veridicità. Ora ne era certo.
Sorrise fra sé. Le streghe avrebbero avuto una bella sorpresa: non poteva sapere che anche loro ne stavano preparando una.
-Hai intenzione di rimanere lì tutto il giorno o vuoi vendicarti di chi ha cercato di ucciderti?- disse qualcuno.
Lu si voltò di scatto e vide una ragazza bionda, attraente, il ventre appena percettibilmente gonfio a rivelare una gravidanza agli inizi.
-E tu chi diavolo sei?- chiese.
-Denise, sono anch’io un angelo nero- rispose lei.
-E che accidenti vuoi?-.
-La stessa cosa che vuoi tu: vendicarmi. Gli Anziani mi hanno tenuta prigioniera perché pensavano fossi pericolosa, ma col trambusto di oggi sono riuscita a scappare-.
-Anche se mi importasse di questa storia perché dovrei crederti? O aiutarti?-.
-Perché porto in grembo il figlio di un angelo bianco e questo potrebbe essere sufficiente ad ucciderti-.
-Interessante- ghignò Lu –Ma non credo che funzioni così-.
-Vuoi correre il rischio?-.
-Cos’hai in mente?-.
-Torniamo indietro e uccidiamo gli angeli bianchi- sorrise lei.
-Ucciderai anche il padre di tuo figlio?-.
-Se sarà necessario…-.

Le sorelle stavano ancora lavorando sulla formula quando Lu e Denise comparvero alla baita dove era stata organizzata la trappola e cominciarono a lanciare frecce verso alcuni Anziani.
-Denise! Cosa ci fai qui?- esclamò Chris quando la vide.
-Ciao tesoro! Pensavi di esserti liberato di me?- sorrise malignamente lei.
-Pensiamo noi a lei- disse Piper – Tu pensa a Lu-.
-Non ho ancora finito con la formula! Non riesco a trovare il finale- protestò Paige.
-Non c’è più tempo- disse Chris prendendo il pugnale.
-E vorresti uccidermi con quello?- ghignò Lu, scomparendo per poi ricomparire alle sue spalle –Prima devi riuscire a prendermi-.
-Tu credi?- replicò Chris ricambiando il ghigno.
Con un battito di ciglia, il pugnale volò letteralmente via dalla mano immobile del ragazzo e andò a conficcarsi nel cuore dell’angelo nero.
-Spirito stregato, esci da questo pugnale perché il male possa essere eliminato!- recitò quindi Chris, inventandosi su due piedi il finale.
Lu si dissolse nel giro di pochi secondi.
Nel frattempo, Denise era stata messa fuori gioco senza grosse difficoltà e ora giaceva a terra priva di sensi; Chris si precipitò da lei.
-Denise!- chiamò.
La ragazza non si mosse e non parlò: non aveva ferite serie, forse era semplicemente svenuta. Chris mise le mani sopra di lei e provò a guarirla; un secondo dopo, lei aprì gli occhi.
-Cos’è successo?- chiese.
-Te lo spiegherò dopo: come stai?-.
-Bene. Il bambino?- chiese poi toccandosi il ventre.
-E’ meglio andare in ospedale- disse Piper.
Lasciarono Leo e Paige ad occuparsi degli Anziani e degli altri angeli bianchi e, insieme a Phoebe, portarono Denise in ospedale.

Il dottore disse che la ragazza stava bene ma aveva perso il bambino: se non c’erano complicazioni l0avrebbe dimessa il giorno dopo.
-Come l’ha presa?- chiese Piper a Chris.
-Abbastanza bene. Dice che forse è meglio così visto quello che è successo-.
-E tu come stai?-.
-Bene, credo- rispose lui poco convinto.
-Sei stato grande oggi, sono fiera di te- sorrise Piper.
-Grazie-.
-Pensi di portare ugualmente Denise nel futuro?-.
-Non ne abbiamo ancora parlato: abbiamo ancora un po’ di tempo per decidere-.
-Certo. C’è tempo- sorrise Piper.
 
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makoto18
view post Posted on 7/3/2011, 13:07




fanstastico continua non vedo lora di sapere come finisce

complimenti ^^
 
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9 replies since 23/11/2008, 14:17   219 views
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